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Costi del Web Marketing; la differenza di prezzi su servizi SEM e SEO

Prezzi su servizi SEM e SEO

  • Quanto cosa un servizio di Web Marketing?
  • Il posizionamento di un sito web nei motori di ricerca?
  • Quanto deve investire un’azienda nel SEO?

Queste sono le domande più frequenti che capitano nel mondo della rete alla quale le SEO Agenzie Web sono tenute a rispondere cercando di fornire la più vasta informazione possibile per evitare le incomprensioni e obbiezioni alle proposte formulate. (leggi anche: frattura tra web agency e clienti)

Di solito le Aziende che arrivano ad una consapevolezza della necessità di avere la giusta collocazione negli indici di ricerca del proprio brand, essere inserite correttamente nel mondo della rete, si rivolgono a Web Agency o a delle SEM/SEO Agency per realizzare un sito web scritto per i motori di ricerca o ottimizzare quanto è già in linea e di rappresentanza per l’azienda in rete.

Questi sono i principali casi di richiesta che frequentemente si propongono ai professionisti della rete per l’ottimizzazione dei siti web o del web marketing. Non c’è in Italia ancora una consapevolezza adeguata sull’importanza che costituisce la rete mondiale. Lentamente ci si avvicina ad una conoscenza, se pur monopolizzata, di cosa sono i SEM (Search Engine Marketing) e i SEO (Search Engine Optimization) e quale è il loro lavoro.

SEO SEM Web MarketingLa categoria più sensibile verso questo tipo di marketing risulta essere il settore turistico che ha compreso la necessità di essere presente in internet per promuovere strutture, iniziative, B&B anche con siti web molto imponenti e strutture web multilingua per facilitare il posizionamento anche in altre lingue e la relativa possibilità di ricevere prenotazioni e contatti (ROI – Return On Investment) attingendo non solo dal mercato italiano ma estero che è sempre più attento ed informato.

La carenza negli organici delle aziende di responsabili IT è tanta e tale che, per la presenza in internet di queste ultime, è considerato soprattutto l’aspetto estetico/grafico, l’immagine che deve dare il sito web aziendale, la spettacolarità e mai alla funzionalità. D’altra parte, non si è abbastanza tutelati da intraprendere una spesa destinata alla promozione marketing nei motori di ricerca che troppo spesso raggiunge cifre considerevoli per l’attuazione.

Sono ancora poche le Agenzie di marketing web che considerano l’intero pacchetto internet, (SEM, sito web, SEO) interamente realizzato e scritto per i motori di ricerca, di solito le azioni sono mirate alla sola ottimizzazione di quello che è già in linea. Non la penso così e credo che la mediazione futura possa essere o deve essere, quella di una crescita collaborativa nel tempo tra le aziende interessate.

Un consulente web (o Agenzia SEM) che ottiene risultati, è una fonte di ricchezza.

E’ improponibile in alcune fasce di mercato come per un piccolo B&B nel centro di Roma; investire in un sito web scritto per i motori di ricerca, studiato nei contenuti di marketing da un SEM e ottimizzato e posizionato da un SEO in più lingue (inglese, italiano, tedesco), un progetto simile richiederebbe svariate migliaia di euro. Il lavoro è tale che non si può immaginare di proporre servizi di web marketing senza calcolarne l’onerosità determinata dal settore di appartenenza, nell’esempio, quello turistico/alberghiero di Roma.

Scrivere e ottimizzare un sito web per una struttura turistica non è di per se facile ne economico, i fattori principali sono determinati dalla notevole concorrenza e l’elevatissima competitività che si trova già negli indici dei risultati di ricerca, è anche vero che nel tempo i posizionamenti ottenuti (l’obbiettivo di un SEO), possono dare la giusta visibilità e l’adeguato ritorno economico. La valutazione deve essere quindi fatta da chi richiede il servizio di posizionamento del sito internet.

Quante strutture possono permettersi di fare scelte di web marketing tali da giustificare gli investimenti?

Garanzie nessuno le può dare e qui nasce il problema della serietà di chi propone servizi SEM e SEO, contestualmente al cliente, dovrebbe essere così saggio da permettere alla struttura richiedente di immaginare una nuova strada quale è internet e crescere nel tempo in base ai risultati ottenuti. Non la vedono così tante SEO Agency che, al contrario, propongono servizi a costi veramente non sostenibili per le strutture scoraggiando le piccole imprese.

Tornando alla domanda; tutte le aziende commerciali che vogliono una maggiore visibilità in internet possono permettersi investimenti di marketing web e SEO, devono documentarsi e valutare con professionisti del web, strategie adeguate alle loro potenzialità e la possibilità di incrementarle in base ai risultati ottenuti nel tempo.

Non si giudica nessuno, ognuno applica la strategia di vendita che preferisce e di fatto, come l’esempio portato del B&B di Roma, è impossibile pensare che ci siano dei costi bassi per intraprendere un applicazione di posizionamento ad un sito web del genere. Il lavoro da fare sarebbe tanto e i risultati… nel tempo, anche questo è un fattore che le piccole e grandi aziende devono capire del sistema di posizionamento nei motori di ricerca. Chi promette risultati immediati organici (indice del motore) e ai primi posti, non dice la verità. (leggi anche: Servizio Google Top)

L’altro problema è legato a chi propone il servizio, se ho uno staff interminabile, una struttura che ha dei costi, è ovvio che i prezzi saranno superiori rispetto ad una web agency più piccola, in termini di qualità… bhé, mi permetto di dire che talvolta, gli artigiani lavorano meglio della grande industria o comunque, in questo caso di web, non sempre le grandi aziende SEO sono meglio di altre meno rinomate e più piccole come organizzazione. L’esperienza e la serietà/conoscenza del settore che determina il risultato.

La serietà di chi offre il servizio.

Non è per me questione di serietà ma di qualità SEM e SEO italiano, garantire dei risultati utilizzando strategie “pericolose” non rientra e non deve essere un esempio di SEO Marketing, analizzare solo i possibili risultati utili in una fase di preventivo, la considero un azione pericolosa, il Marketing richiederebbe uno studio approfondito con il cliente, l’analisi di fattibilità, il target al quale si vuole puntare e il tempo per poterlo raggiungere. Da non dimenticare i fattori esterni outline e inline che devono essere, allo stesso modo, capillari e incisivi affinché tutta l’azione di promozione possa dare i suoi risultati.

Il tempo, fattore determinante affinché si possano realmente testare tutte le azioni intraprese, l’analisi post ottimizzazione e monitoraggio del ROI, accessi, parole chiavi e posizionamento effettivo di quanto si è fatto dopo l’intervento di posizionamento. Anche azioni mirate come gli AdWords devono essere monitorizzare e “posizionate” al fine del ROI.

Il codice del sito fa parte di quei fattori tecnici che, assieme a quello che è il marketing, (non ancora compreso nella nostra penisola) il SEM e l’ottimizzazione SEO, deve determinare la nascita di un sito internet versatile per tutte le piattaforme e per tutti i motori di ricerca. I siti web ottimizzati e seguiti da SEO, dovrebbero eccellere anche da un punto di vista di accessibilità, aspetto grafico, dei contenuti (scritti per il web) ecc…

Un sito web ottimizzato da professionisti per i motori di ricerca, dovrebbe distinguersi dalla massa ed essere all’avanguardia e non obsoleto, scritto nell’ormai sorpassato HTML, grafiche assurde (o assenti), door page, frames, landing page, ecc…

L’importanza di creare siti XHTML con strutture di CSS esterni:

La qualità è determinata anche dall’applicazione professionale degli ultimi codici di scrittura per il Web, attenzione per l’accessibilità, l’usabilità e in poche parole, l’utilizzo degli standard web dettati dal W3C al fine di rendere l’opera completa e al passo con i tempi anche per le altre letture multimediali quali possono essere i PDA, telefoni cellulari, televisione ecc..

XHTML e Weblog semantici, sono la prova di una moderna applicazione del web design finalizzato ad avere degli ottimi risultati anche in termini di posizionamento nei motori di ricerca. Le potenzialità economiche e commerciali che può sviluppare un codice “pulito” e multipiattaforma come l’XHTML non ha limiti ed è bene che le persone che scelgono di creare, aggiornare, posizionare un sito web con un servizio di web marketing, si rivolgano a professionisti del settore richiedendo lo Standard dettato dal World Wide Web Consortium. Un sito web al passo con i tempi, è compatibile con il web del domani…

Chi sono i veri SEO?

Il vero SEO, secondo il mio parere, non ha soluzioni particolareggiate rispetto ad altri in termini di posizionamento, non si diventa SEO con un corso e non attesta nulla giuridicamente, molto fa l’esperienza e l’insieme di tutti i fattori sopra citati tali da giustificare anche costi elevati. Chi si presenta ad una azienda e propone un servizio di posizionamento dopo la frequenza ad un corso SEO, non è per forza un professionista del settore; manca l’esperienza di cui sopra che forma più che un semplice seminario.

Questo non vuole significare che i corsi SEO non servano, è uno startup molto valido ma non definitivo, è come parlare di un neo laureato in medicina; non si può immaginare di vederlo operare il giorno dopo! Un minimo di praticantato è indispensabile. Chi forma i corsisti? Anche questo è un business e dovrebbe essere più che palese anche a chi si avvicina a questo mondo che i corsi hanno un interesse commerciale ragione per cui, meglio imparare un lavoro sul campo!

La chiarezza, le spiegazioni fornite, un piano marketing, un intervento anche nei codici di scrittura di un sito web, dovrebbero essere le basi di valutazione per una qualsiasi azienda che vuole investire in una azione SEO professionale. Le referenze e i lavori precedenti, un valore aggiunto a dimostrazione che quanto conosciuto ed applicato anche per altri clienti, non costituiscono fattori di penalità nei motori di ricerca ecc…

Quanto deve investire un’azienda nel SEM, nel SEO e ne CopyWriting per i motori di ricerca?

Non ho mai creduto che grandi investimenti diano grandi risultati, l’investimento più grande è di certo la fiducia, il tempo e la collaborazione affinchè si possano centrare tutti gli obbiettivi che ambo le parti, chi propone il servizio di posizionamento nei motori di ricerca e il richiedente, si auspicano. Non tutte le aziende sono disposte ad investire in internet, male!

Questo strumento, internet, è un veicolo che ha infinite possibilità di applicazione e serve un bacino molto meno limitato di altri media, è monitorabile ed è sempre gestito dall’utente; non imposto.

L’investimento deve essere compreso in una sostenibilità oggettiva basata da piccoli passi dove, il SEO e l’azienda, imparano a conoscersi e a crescere giorno dopo giorno. Dividere il progetto SEO in più step, è un modo come un’altro per implementare quanto fatto e far crescere sempre più l’interesse dell’azienda ad investire nuove risorse per nuovi e sempre più alti traguardi.

In conclusione, chi ha anche il coraggio di scrivere quanto sopra detto, è la dimostrazione che è meglio essere disposti a mettersi pubblicamente in discussione più che avere solo delle strategie di vendita, il rapporto tra azienda e SEM e SEO in Italia è molto poco sviluppato, speriamo che quanto scritto possa servire a convincere le PMI in questo business online.

Alessandro Vitale

DBATrade Consulenza SEM e SEO Bologna

Costi consulenze SEM e SEO professionale

3 commenti
  1. Matteo
    Matteo dice:

    Ciao, complimenti per l’articolo, che mette sul fuoco molti interessanti spunti di discussione.
    La mia idea è che si sia un problema culturale di fondo (da cui poi discendono tutte le magagne del settore IT): la scarsa cultura informatica nel nostro paese.
    Se andiamo a considerare la realtà produttiva tipica italiana, ovvero le piccole e piccolissime imprese, vediamo come l’utilizzo delle nuove tecnologie sia, salvo casi rari e felici, del tutto sottodimensionato; la classe dirigente, ovvero la generazione precedente la nostra, non riesce a figurarsi le potenzialità della rete o del mezzo informatico; molti vedono il computer come uno strumento strambo ed incomprensibile e, quando possono, ne delegano l’utilizzo ad altri. Le nuove generazioni non offrono molte speranze in più, fatto salvo ovviamente chi ha una preparazione specifica.
    Questi individui, quando per amore o per forza si trovano nella necessità di determinate figure professionali, si muovono ciechi e spaesati tra costosissimi consulenti pluridecorati (che ti promettono il podio su Google) da una parte e frotte di giovani smanettoni con conoscenze inadeguate che si svendono per un pezzo di pane.

    Ho visto lavori realizzati da noti esperti di search engine optimization (non faccio nomi) far uso di chiare tecniche di “spam” (fare il quality rater serve, eh ;-) ).
    Inutile poi un piazzamento al primo posto se questo non si traduce in click… ma tanto il lavoro dell'”esperto” a quel punto è finito… (già, perché si tende a distiguere il concetto di SEO da quello di SEM, quando invece il primo andrebbe ricompreso nel secondo)

    Credo insomma che i tempi non siano ancora maturi perché certe figure professionali trovino la loro giusta collocazione: vedo troppo pressapochismo ed autocelebrazione; purtroppo vige la regola, molto conosciuta negli ambienti del marketing, secondo la quale un costo alto fa percepire un prodotto di qualità. Chi ne faccia le spese di tutto questo mi pare ovvio.

    Rispondi
  2. Alex Vitale
    Alex Vitale dice:

    @Matteo,

    Chiaro e puntuale come un Quality Rater deve essere. E’ la freschezza e la schiettezza dei giovani come te che mi fanno ben sperare per il futuro di un settore complesso e molto articolato dove, non sempre i “reali” valori vengono apprezzati ma travestiti da autocelebrazione (prendendo spunto dal commento) a discapito di qualità e inquinamento degli indici di ricerca.

    I clienti sono i danneggiati ma comunque colpevoli di scarsa preparazione in materia. I professionisti del settore, generalizzando, molto poco avezzi a chiarire al cliente che non è come comperare un sacco di patate o aver regalato un vasetto di marmellata tipica, il web marketing; questo sconosciuto…

    Etica SEO? Ci sarebbe da scrivere non poco in merito come il pressapochismo legato a quanti si propongono di “formare” SEO con un semplice e costosissimo corso; d’accordo le basi ma arrivare ad essere un buon SEO, ne deve scorrere di esperienza, intuizione, ricerca frenetica e continua fatta di vero e proprio lavoro sul campo. Dimostrazione potrebbe essere data dai tanti SEO che non curano il proprio sito o che non sono nelle prime pagine nei motori di ricerca.

    Ho solo un dubbio riguardo la figura del SEM. In realtà le due figure sono legate e molto fa il progetto che si deve andare ad implementare in un concetto di posizionamento e strategia web. In un contesto di Marketing web, la figura di un SEM è di fondamentale importanza per la riuscita e l’accrescimento costante del progetto stesso, il SEO è quasi un secondo step che mette in pratica quella che sono le indicazioni del SEM traducendo una strategia in tecnica operativa. Le altre figure potrebbero essere quella del designer nel suo campo di rappresentazione grafica, il programmatore lato server ecc…

    Riguardo l’utilizzo ti tecniche “spam”, lasciano il tempo che trovano, un serio professionista non farebbe mai uso di tali tecniche perché potrebbe compromettere il risultato finale oltre che, creare anche un possibile danno. Etica o serietà, professionalità o pressapochismo finalizzato a facili risultati… questo fa capire il perché nel post ho chiaramente espresso le mie perplessità su costi elevati che non sono assolutamente sinonimo di qualità. Per quanto, anche il monopolio di un motore rispetto agli altri, falsa non di poco la scena anche se la nuova classificazione delle pagine di Google che manderà in pensione il famigerato PageRank, potrebbe ben presto creare dei problemi ai SEO faciloni.

    Non è assolutamente da sottovalutare che da tempo negli indici di Google, pagine con PR molto bassi sono posizionate avanti ad altre con PR molto più elevato. Questo però è ancora tutto da provare perché, dove si è avuta una elevata competitività di risultati, il fattore link-PR è stato ancora troppo determinante al fine del posizionamento.

    L’osservazione della piccola e piccolissima impresa italiana la trovo corretta, è pur vero che prima o poi dovranno aprire gli occhi se non vogliono rimanere il fanalino di coda dell’Europa. Accellerare anche nella facilità di connessione come già capita in tanti altri paesi dell’Unione, è possibile accedere in internet quasi ovunque e gratuitamente, immaginiamo gli incrementi di utenza presente in internet, un potenziale che crescerebbe esponenzialmente…

    Chi si svende oggi per un pezzo di pane, dovrà presto correre ai ripari, la crescente consapevolezza del mondo dell’ IT non potrà tardare ad arrivare e il fattore di “ignoranza” (colui che ignora – non conosce) ben presto sarà sostituito da persone competenti e determinate che sapranno valutare le esperienze marketing delle web agency italiane. L’astuzia per una impresa determinata ad essere presente nei motori di ricerca non deve essere nel risparmio del servizio ma nel ritorno che deve dare il servizio.

    Grazie del commento, continua a leggerci,
    simpaticamente,

    Alex

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  3. Matteo
    Matteo dice:

    Aggiungo un cosa al volo: ho conosciuto molti ragazzi stranieri, spesso provenienti dai paesi del nord Europa: tra di loro l’alfabetizzazione informatica è molto diffusa, anche tra chi non ha una passione o una preparazione specifica. Non è raro trovare chi sappia realizzare semplice pagine internet, piccoli script php, chi sappia risolvere un piccolo problema con Windows.
    Ma questa cultura deve essere favorita anche dalle istituzioni, soprattutto quelle formative (quando andavo al liceo, e si parla di una quindicina di anni fa, la nostra sala computer era costituita da “potentissimi” 8086 con drive da 5″ 1/4, ed io ne sapevo più del professore).
    Guardiamo poi tra i nostri rappresentanti politici: qual è l’età media? Quanti di loro hanno una conoscenza consapevole della rete? A me vengono in mente solo Gentiloni e Cortiana.
    Non dimentichiamo poi che la rete telefonica italiana è in mano ad una ditta privata e di fatto monopolista, e questo non favorisce certo l’accesso alla conoscenza.
    Insomma il quadro della situazione è preoccupante e non favorisce molto l’emergere di figure professionali qualificate.

    Rispondi

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