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SMM e traffico web: come ti (s)pompo il social!

Stranamente, quando si tratta di articoli “tradotti” da lingua anglosassone che attestano la “realtà” della rete e della sua manipolazione, se ne legge in qualche testata giornalistica, ma tra gli addetti ai lavori? Ovviamente no.

Era solo il 30 Dicembre 2013 quando su Repubblica con un titolo scioccante si leggeva:

Allarme web, gli umani sono in minoranza: il 60% del traffico online è generato dai #roBOT

reputazione palloncino scoppiato

I #SMM… sono palloni gonfiati!!?

Ma nulla… il nulla più assoluto, i professionisti italiani hanno continuato per la loro strada, si parlava d’altro probabilmente. Gli italiani non leggono, perché informarli nei loro interessi? Perché far capire agli ignari corsisti di promozioni di corsi dei miracoli che il Personal Branding è il futuro? Vuoi mai che i dati crescono per volontà e bravura del marketer formatore?

Perché dire la verità sulla valenza di “mi piace”? Perché dire che Twitter è per lo più fatto di #roBOT che generano link? Ma no, sono allucinazioni di semplicioni d’oltre oceano, quei pochi italiani che lo urlano da anni, sono poi quelli che sono messi in dubbio, ma contano i numeri?

Gagliardetti social

Web 3.0

Perché dire che le SAGRE a pagamento di settore, portano solo beneficio a chi e realizza? Perché non chiedere ai vari relatori che si susseguono per mera immagine e poco altro, su che percentuali lavorano? Perché non far sbandierare ANCORA dati di accesso ai siti, il numero di ri-condivisioni, di re-twitt, commenti e numero di “mi piace”, +1 e vari tasti sociali?

Quanti dicono la verità su i dati web, quanti sanno leggere dati Analytics???

Si continuano a leggere articoli cumulativi su blogs di varia natura e spessore, per lo più “markette” al fine di muovere quella percentuale bassissima di utenza che legge per “ridondanza” lo sharing spam fatto dal singolo, link effettivi per il posizionamento in Google e azioni che più volte mi sono permesso di spiegare senza per questo farmi pagare dei corsi. Si leggono ancora affermazioni e decaloghi dei miracoli dei soliti marketers come:

  • 10 semplici regole per usare i social..
  • Come aumentare i fan della pagina Facebook..
  • Social media, a cosa servono? Il Personal Branding..
  • Viralità di un articolo..
  • Guadagnare con il blog..
  • L’unica scelta per fare Business oggi..
  • Web 3.0 (si, quello dei roBOT).

Tutto bello, ma quanto c’è di vero? Quanto c’è di falso? Quanto dicono i professionisti ai loro clienti?

La differenza è tutta in un 30%, sempre a monte di “popolarità” che sono comunque da verificare se “reali” o “roBOTiche”.

Prefazione
Le azioni intraprese nel seguente post/test, sono solo a fine dimostrativo. Riferimenti a fatti, cose e persone è puramente casuale.

Non c’è volontà di andare contro alcuno, ma non possiamo avallare l’idea che sia tutto bello e tutto facile nascondendo la verità o peggio, vendendo corsi ed omettendo questi dati. Lo stesso vale per fare “sagre” di settore e ripetere ancora che tutto è bello e che tutto è buono e gli assenti.. sbagliano.

La verità è destinata a chi sa leggere tra le righe, la differenza: il contraddittorio.

Cos’è un BOT?

Da Wikipedia
Il bot (abbreviazione di robot) in terminologia informatica in generale è un programma che accede alla rete attraverso lo stesso tipo di canali utilizzati dagli utenti umani (per esempio che accede alle pagine Web, invia messaggi in una chat e così via).

Programmi di questo tipo sono diffusi in relazione a molti diversi servizi in rete, con scopi vari ma in genere legati all’automazione di compiti che sarebbero troppo gravosi o complessi per gli utenti umani.

Il test BOT seguente ha visto come “vittima”, un articolo di questo CMS blog WordPress: Il tuo lavoro in Facebook? Vale il 2%: sei un fancazzista! (che consiglio di leggere).

Il TEST BOT è stato istruito e gestito SOLO in via sperimentale e strumentale per capire come era possibile in POCHE ORE, raggiungere traguardi che tanti MARKETERS vendono come “significativo” per i loro clienti ma anche come vanto con i loro colleghi.

Questo TEST è stato possibile SOLO grazie all’aiuto di DAVIDE PUZZO (e-service) che ringrazio da ora per il supporto e la follia (ore di lavoro), per dimostrare che la realtà, è un fattore di onestà intellettuale. Sono stati azzerati i dati rilevati dal file .js 2 giorni prima dei test, solo per avere uno “0” per poi rilevare i dati del nostro BOT- TEST.

Parlano i fatti? E allora a parlare, saranno gli screenshot che inequivocabilmente, dimostrano quanto sia “possibile” raggiungere dati che le web agency, seo, smm, formatori in smm, consulenti digitali e blogger “vantano”.

 

   

Cosa si è dimostrato con questi screenshot di Analytics?

referral bot

Referral BOT

Molto semplicemente, che l’azione di un BOT può essere nascosta nei normali dati di traffico, che i 1500 visitatori al giorno, possono essere regolati anche con più pagine lette al giorno, per una permanenza che assomiglia sempre di più a una azione umana, che non ci sono limiti di fantasia per i referral che, da come avete potuto notare, sono quanto mai fantasiosi.

Le città? Direi che è possibile fare accessi da tutti i nodi del mondo, seguendo logiche più o meno fuorvianti per rintracciare il #roBOT ma anche strategiche nel caso si volesse confondere un cliente, non credete?

Quanti clienti si sono trovati nella situazione di vedere dei dati in crescita e delle conversioni inesistenti? E’ altresì possibile innescare politiche di NEGATIVE SEO ma di questo, preferisco non parlare per non dare modo ai facinorosi, di creare ulteriori problematiche di politiche errate.

Ma è stato dimostrato, con i fatti e con i riscontri che adesso avete sotto gli occhi, che i dati forniti da un QUALSIASI blogger, possono essere “over” o “dopati” magari con regolazioni meno “FORTI” di come sono stati settati in questa prova, i parametri di #BOT.

E’ pur vero che, in questo modo, l’agenzia di web marketing, SEO, consulente ecc… non tocca il sito, ma istruisce un software e una macchina a fare un determinato lavoro di “traffico” oppure, compra “traffico” per poi dire che “ha generato tante visite”.

Adesso, alla luce di questo PALESE risultato, se siete dei professionisti, avrete capito di cosa sto parlando, lo fate, inutile discutere; è ovvio che si possono innescare anche delle procedure su IP dinamici su una lista “infinita” di IP, ma incrociando i dati, con una serie di letture e anche incroci di dati e di verifiche, è possibile “filtrare” dati spuria da dati reali.

Spesso, sarà capitato di vedere blogger che hanno pubblicato video in modalità “embedded” (incorporato) da YouTube, si carica un “iFrame” con una serie di codici che richiamano un player, in maniera simile lo si fa anche nei social network, ma analizziamo il dato di un CMS.

Se il video viene caricato in un post, quel post ha un numero elevato di “mi piace”, “+1”, “pinterest” ecc… se è vero che il sito riceve 1500 accessi unici, un nuovo post dovrebbe avere il suo picco di visualizzazione nella data di pubblicazione, che lo pompano ridondante e che giri tra gli amici, in Twitter ecc.. come mai il dato di visualizzazione del video raccoglie poche decine di visualizzazioni?

Social Media Marketing? Lo stai facendo nel modo sbagliato!

facebook bot

Notare la quantità di “MI PIACE”

Raggiunti gli obbiettivi, io e Davide, abbiamo ragionato e ci siamo detti: ok, abbiamo dimostrato il dato di traffico via web, per forza di cose, qualche cosa non quadra nei dati di condivisione e nei tasti sociali; analizziamone uno e andiamo ad agire via social network.

In una prima prova, Davide ha lanciato il BOT sulla sua immagine di profilo; CI SONO CASCATO ANCHE IO!! E si, ho fatto “mi piace”, questo a dimostrazione che anche il “VIRALE” non è altro che il frutto di una azione indotta. Articoli e interi FLAME sull’argomento, valgono davvero quanto il NULLA ASSOLUTO.

Partito l’esperimento per questo articolo, Davide ha puntato il roBOT sul post da lui condiviso e… parlano i fatti vero? Inutile che poi arrivino avvenenti gattine che sbattono gli occhi dicendo che è relativo; contano i fatti? Il dato reale è quello dimostrabile e quindi:

  1. E’ possibile forzare i “MI PIACE” (quindi… non contano nulla).
  2. E’ possibile “ri condividere” con azioni “mirate” (tralasciamo la tecnica, ma è possibile farlo).
  3. E’ possibile gonfiare i dati dei tasti sociali

 Ok.. ma la pagina BRAND di Facebook?

Dai, Davide, superiamoci e dimostriamo che è possibile fornire dati ai clienti per poi non convertire nulla, oppure, come è capitato a tante PMI, la crescita dei “mi piace” era interessante ma… il “salto fuori” dalla pagina al SITO/CMS, è un dato DELUDENTE. Ma come fare questo test?

Dai Davide.. generiamo una pagina DBATrade per l’occasione (che poi cancelleremo) e vediamo che succede! Ora, strano a dirsi ma è vero, anche gli amici, vedendo la pagina spesso nel newsfeed, hanno selezionato il “mi piace”!!!

Parlano i fatti? Godetevi le immagini!!

mi-fiace-brand-page

Ad OGGI sono 340 i “mi piace” e come vedete, se ne aggiungono ancora…

CONCLUSIONI DEL TEST roBOT

Che ci sia la volontà o meno di voler capire, la discussione dei BOT è quanto mai REALE e fa parte del WEB. Con dati così chiari e palesi, c’è poco da dire.

Le rilevazioni dicono che dove c’è traffico, i roBOT non fanno altro che “agganciare” la fonte, il profilo, il CMS e incomincia a lavorare. Raccogliere dati, comportamenti ecc… quindi, non si può più dire che sono bravi i #SMM, ma che si tratta di “tecniche”, di frequenza e quanto si è presenti nei social, negli aggiornamenti del sito, dalla frequenza che ci metteranno i roBOT a visitare e ritenere come “fonte”, per fini che hanno logiche che dovrebbero essere analizzate.

Siamo molto lontani dalla bravura, da corsi e da sagre di settore che sono l’apoteosi dell’inutile. Adesso mi chiedo, ma le associazioni dei consumatori, se interpellati, con una dimostrazione palese come quella contenuta in queste righe, non potrà obiettare quanti sventolano dati che non esistono per acquisire nuovi clienti?

Sarebbe da chiedere ai relatori come funziona un roBOT, magari, chiedere se e come fanno a dare dati, parlare di professionalità quando non conoscono come funziona la rete. I dati fin qui raccolti, sono solo una dimostrazione bonaria per certificare che più dell’80% di quello che si legge nei social network, blog, siti personali… sono frutto di altro che la realtà, se non sono chiari i concetti di base: siete in (sul) TRON!

 

14 commenti
  1. Daniele
    Daniele dice:

    Che era possibile manipolare i dati dei bottoni social mi ero accorto da tempo: entrato in un blog, la pagina del tizio mostrava il bottone di Facebook a 50.000 mi piace e così era in ogni pagina.

    Ma tutto è modificabile. Ti faccio un altro esempio, questa volta su Twitter. Mi arriva la notifica di un nuovo follower, vado subito a vedere chi è, scopro che è una donna, non italiana, e guardo subito l’elenco di chi sta seguendo. Quanto tempo è passato dalla notifica? Un paio di secondi? Ebbene, non trovo il mio profilo in quell’elenco, ma scorrendo la pagina riesco finalmente a trovarlo, dopo qualche decina di altri profili che la tipa seguiva.

    Come ha fatto a seguire decine di persone nell’arco di 2-3 secondi? Con un software.

    Quindi, per concludere, hai ragione: i dati social bisogna saperli leggere. Quello che, forse, è più puro in un blog sono i commenti e i lettori fedeli che tornano a commentare.

    Rispondi
    • Alessandro Vitale
      Alessandro Vitale dice:

      Daniele,

      grazie per il tuo commento. Tuttavia, bisognerebbe comprendere che il social, non è altro che un BOLOG allargato. Detto fatto, FB e probabilmente una intelligence, non hanno fatto altro che traslare l’interesse da blog fisici e reali, in una sola piattaforma, in un solo luogo, in un solo attimo… tutti i dati convogliati e profilati; geniale!

      Ma tolta questa particolarità, il resto è praticamente il nulla più assoluto, gli ADS valgono un massimo del 2%, Edgerank limitato a una porzione del TUO NETWORK, tutto questo dovrebbe far riflettere. Poi c’è Twitter, anche lì, bellissimo, rapido, dinamico, ma forzosamente BOT per tanti utenti che, hanno fatto del seguire persone, un modo per essere più nascosti per azioni di BOT.

      Su questo ragionamento, maggiori sono gli accerchiati, i seguaci, gli amici, maggiore sarà la possibilità che azioni di BOT siano alla base di determinati profili/persone. Che poi si voglia attribuire delle correlazioni tra popolarità personale e branding, ecco che tutto il discorso di marketing si esaurisce in un “nulla di fatto” perché il Personal Branding, con questi metodi DIMOSTRATI, diventa solo dello SPAM. NON ESISTE.

      Questo articolo sta girando moltissimo, ho limitato la visione di alcuni tasti sociali, inibito il conteggio ad altri proprio perché non mi interessa dimostrare che tanti hanno torto, ma semplicemente che ci sia un contraddittorio più che i post e gli articoli di blog con chiara fellatio tra #blogger che si sollazzano con le loro dita o la loro bocca dimenticando che la realtà, è fatta anche di onestà intellettuale.

      Sono curioso di sapere come le associazioni dei consumatori, intenderà trattare questi dati, qualche approccio è arrivato, work in progress.

      Alex

      Rispondi
  2. Fabio Sutto
    Fabio Sutto dice:

    Ciao,

    che un bot possa simulare click, like etc.etc., non solo in Facebook credo ce l’abbiano insegnato i Russi (ma anche i Napoletani, anzi gli Ischitani) da un bel po’.

    Poi da quando c’è Spidermonkey (il motore di Gecko) utilizzabile da chiunque credo che le cose siano addirittura alla portata dell’80% degli sviluppatori.

    L’articolo in inglese sembra soprattutto voler sottolineare la presenza di bot con scopi più interessanti (e malevoli) del trastullarsi a fare click e like.

    In definitiva di questo articolo terrei lo stimolo a non avere come unico obiettivo i like e le interazioni “facili” (ma gente come Olivier Blanchard credo abbia sensibilizzato da parecchio tempo sulla cosa).

    Ma ci sarà qualcuno che perderà il sonno a seguito del fatto che “ci sono i bot”?

    Rispondi
    • Alessandro Vitale
      Alessandro Vitale dice:

      Si Fabio,

      l’articolo in inglese di Dicembre 2013, diceva sostanzialmente quello che tu hai affermato, il test invece era mirato a dimostrare altro, compreso le azioni malevoli che tu hai ben saputo distinguere.

      L’altro dato interessante, sono le metriche di propaganda che talvolta, vengono utilizzate da #SMM e da #blogger che, come potrai vedere tu stesso tra le tue amicizie in FB, hanno cominciato politiche di fellatio da tempo, per poi arrivare a fare degli exploit tra libri, corsi, assemblee di condominio FB, sagre di paese e di settore, riunioni in gruppi segreti ecc.. insomma, una sorta di massoneria che, tra confratelli di una associazione illegale, setta (che io ironicamente ho chiamato con il nome #fuffology), non si può e non si deve parlar male di niente e di nessuno.

      I fatti quali sono? Quelli sopra elencati, ancora una volta, rispetto il tuo punto di vista ma io parto dalle fondamenta del saper dialogare sostenendo con FATTI in maniera MATEMATICA la regola del 2+2=4. Torno a ripetere ancora una volta, rispetto ma non condivido affatto il protezionismo fatto di categoria.

      Il cantarsela da soli, come siamo bravi come siamo fighi… i numeri sono questi, le iscrizioni alla newsletter sono questi altri… insomma, lasciano il tempo che trovano ma sono INGANNEVOLI per chi non li conosce quei numeri e in quanto tali, siccome costituiscono anche una promozione e quindi, un possibile ricavo economico come sostenuto pubblicamente da qualcuno, possibile reato da andare comunque a verificare in base a dei dati oggettivi, non sta a me fare da magistrato, ma ci fosse mai la volontà di andare a verificare queste situazioni, credo che il tuo lavoro, il mio lavoro, sarebbe di gran lunga più gratificante ed eterogeneo anche a livello di critica oggettiva e non chiacchierata.

      Il dato che non ho dato, non voglio fornire, è relativo proprio ad alcune rilevazioni effettuate per delle penalty inflitte da GOOGLE per acquisto di traffico su strutture CMS a più autori.

      Lo stesso vale per i dati di G+ che, ha visto tecniche varie di accerchiamento con la stessa finalità di SPAM che dovrebbero essere limitate e/o punite, ma tempo al tempo, authorship arriverà a fare pulizia.

      Quando affermo che di TROLL si tratta quando in una discussine non si ribatte con dei fatti OGGETTIVI (2+2=4 come esposto nel mio articolo), ma solo con delle chiacchiere, per lo stesso motivo per cui ho eliminato persone dai miei network sociali, non è perché sono uno snob, è proprio perché sono razzista; spari cazzate a randanello senza mai fornire uno straccio di prova?

      Non ho tempo da perdere, altri hanno interessi a sostenere l’insostenibile perché propinano ADS in FB (stranamente nessuno parla di AdWords in G+), vari corsi dei miracoli con i social network, esperti in comunicazione e branding e poi, a risposte semplici come 2+2 quanto fa… rispondono “FUFFA”.

      Nulla contro di te Fabio, ma stai comunque ancora difendendo una teoria senza fornire fatti, replica dovuta, ma ricordati che sei nel mio blog e come detto in passato, la pubblicazione non è affatto dovuta a nessuno.

      Cordialmente.
      Alessandro

      Rispondi
  3. Fabio Sutto
    Fabio Sutto dice:

    Veramente non sto difendendo nessuno, mi stavo chiedendo quale sarebbe lo scandalo nascosto che l’articolo ha rilevato?

    Che qualcuno gonfia le visite e i like? Che e’ possibile farlo? Che ci sono i bot?

    Conosci davvero qualcuno che vende solo like e visite ai propri clienti, conosci così tanti clienti che si accontentano di questi scarsi risultati? Se si presentameli… vorrei avere un po’ di vita facile anch’io.

    Quanto alla pubblicazione dei miei commenti…chi ti ha chiesto nulla? Se non vuoi non pubblicare e fatti i monologhi :)

    Rispondi
    • Alessandro Vitale
      Alessandro Vitale dice:

      Grazie Davide.

      @Fabio… come vedi, non sono l’unico pazzo a pensare che la situazione non è COERENTE con quella che è la comunicazione in generale.

      Tanti si definiscono “blogger”, esperti di comunicazione digitale, #SMM, niente di meno si parla di web 3.0 e a una semplice domanda non si ha risposta; 2+2 quanto fa?

      Se i numeri sono stati da noi dimostrati, che i BOT sono utilizzati, che quell’articolo a cui abbiamo fatto riferimento sia stato “trascurato” (volutamente) dalla categoria, mi vorrai dire che tutto questo è normale?

      Ok, allora passiamo dalle addizioni alle moltiplicazioni elevate a potenza, il valore di quello che non esiste per l’elevazione della stupidità che è uguale all’80% delle puttanate scritte nei blog, nei libri ecc…

      Vogliamo parlare di ROI nei social network con roBOT? “Mi piace” su ADS della concorrenza? Dai Fabio!!

      Noi abbiamo dato dei numeri, definito un aspetto, dimostrata la falsità, non si può dire chi e come, in che forma o con che danno ai brands, ma perdonami… la magistratura e anche le associazioni di tutela del consumatore, se mai mettessero le mani su questi dati, io dico che si ridurrebbero le falsità, anche tra addetti ai lavori.

      Riguardo ai commenti, ancora una volta Fabio, ti prego di generare dei contenuti che siano differenti che l’azione di un Troll, io ho dato grafici, numeri, un test, parliamo di fatti e numeri? Nei tuoi commenti, non ci vedo nulla, compreso delle risposte.

      Un noto blogger (si definisce così, non vorrei offenderlo), ha già rinunciato a rispondere in gruppi chiusi, da che diceva di non conoscere i BOT, si è poi dimostrato “molto esperto”, ma di risposte effettive, o il coraggio di dire che non ha mai fatto uso di un BOT, non lo ha potuto/voluto dire.

      Lo stesso vale per i BOT ai commenti; ma perché, pensi che questo post non sia già vittima di roBOT che tentano di inserire commenti con miliardi di link di varia natura? Se ti dicessi che ho limitato anche il conteggio ai tasti sociali, eliminato quello di FB?

      Se io affermo che l’80% del web (te compreso) è vittima di un roBOT che limitano le tue conversioni per mancanza di etica e di punizioni esemplari dell’ordinamento giuridico italiano, dico una cosa valida oppure no?

      Siamo nei social, è figo fare dei numeri? Li abbiamo fatti, ancora arrivano like, iscrizioni alla pagina di TEST ecc… ti rendi conto? Ho fatto anche un ADS di test? Lo abbiamo fatto tempo addietro, i risultati sono interessanti, nulla da dire, ma quanto di vero c’è e quanto si è trattato di un caso? E se il mio concorrente mi punta un BOT e mi fa salire il costo?

      Tutto questo non fa alcun senso, o si danno dei numeri a dimostrazione che quello che abbiamo affermato è falso, oppure si è parte di quel sistema e quindi, sto perdendo tempo a dare a TE delle risposte.

      Alessandro

      Rispondi
  4. Davide Puzzo
    Davide Puzzo dice:

    @Fabio Sutto… Il test l’ho eseguito io volontariamente e personalmente, un motivo forse ci sarà, no?

    Il motivo è che TU non gonfi visite, ma tanti altri si e ti vendono fuffa… da Milano a Ragusa cioè da nord a sud del nostro caro paese. Purtroppo non posso fare i nomi per ovvi motivi ma ti garantisco che esistono ed ecco che ho voluto mostrare a tutti i potenziali clienti (e non quell’80% di developers che sanno) che cosa potrebbe venderti un SMM o la tua web agency… cioè ti vendono un piano marketing e web marketing “bestiale” così potente che avrai 1500 visite a post o a prodotto pubblicato… tu paghi… ma chi compra poi? Il BOT? LOL!!

    Se poi partendo da 20 visite giornaliere te ne sei viste arrivare 3000 al mese o 10000 e non vendi… che fai? Vai da loro e ti lamenti? E per cosa? Per sentirti dire che il loro piano marketing funziona? Infatti le visite ci sono e che forse dovresti rivedere TU le tue politiche aziendali/prodotti/servizi!

    LE VISITE CI SONO SI, MA TAROCCHE!!!!! E NESSUNO TE LO DIRA’ MAI!!!

    Il problema è più reale che mai, sono tracciabili e lo si vede nelle ridondanze di alcuni rispetto ad altri, che queste azioni non naturali sono lesive per la professionalità, l’etica, per la legge italiana. Il millantato credito su numeri dati come di riferimento e certificati da un marchio terzo che è strumentalizzato da azioni di BOT, può essere considerata truffa. Se genera economie ed inganna l’utente, aggravato.

    Il tentativo di sminuire il problema o ignorarlo, è grave.

    Inoltre tutti quelli che scrivono ebook e vendono corsi? Come la mettiamo??? Come mai omettono questo dato?

    Se qualcuno fa corsi e dice che gli ADV danno numeri ragguardevoli… io sto mettendo in dubbio proprio quei numeri, in quanto nessuno ribatte con fatti ed altri numeri, si parla di un tentativo di ri-acquisizione di verginità, questo lascia spazio ad interpretazioni molto serie sull’etica di tanti.

    Sai Fabio, il BOT è come una pistola, tutti sappiamo che esiste e tutti sappiamo cos’è, ma non tutti ne possediamo una e chi ne possiede una ha due scelte… sparare alle bottiglie di vetro per divertimento o sparare agli umani!

    Quindi che io definisca cos’è un roBOT e ne mostri il funzionamento… non è nulla di nuovo, quello che è nuovo è… guarda come ti hanno taroccato i dati di Analytics, quello che LORO certificano ai loro ignari clienti! Ottimo per chi ti vende anche un ADV… che potrebbe risparmiarsi il denaro investito dall’azienda senza investirlo e con un BOT di fare comparire ADWORDS come referral piuttosto che i SOCIAL… ma chi comprerà, i roBOT?

    Cosa vendono in questi corsi? Perché tutti danno lezione ma nessuno da mai numeri?

    Forse perché quei numeri nel 60.5% dei casi, non esistono!

    Buona serata! :)

    Rispondi
  5. Alessandro Vitale
    Alessandro Vitale dice:

    La pratica di fellatio tra #smm, a me non interessa.

    Di cosa avete paura? Le BOTnet potrebbero fare migliaia di cose, c’è chi le utilizza bene, altri che sono dei portatori di STRONZATE che generano interesse.

    Vogliamo parlare di marketing, di WEBMARKETING? Ok, le valutazioni del traffico, sono mai state riferite durante un corso SEO o di SMM o di Analytics?

    In uno dei vostri articoli lo avete scritto? In un capitolo di qualche libro che parla di social?

    Allora, è come se voi disconosceste la DROGA, ma siete dei pusher e “drogate” il cliente, la ruota gira, il cerchio si chiude.

    GAME OVER

    Davide e Vitale hanno dato dei numeri, fatto delle considerazioni e messo nero su bianco quello che l’ambiente digitale non vuole assolutamente far emergere, nemmeno sotto tortura e meno che meno in pubblico; ma allora, di cosa diavolo parlate nei corsi e nei vostri blog? Di web? Di Web Marketing? Di aumento di fatturato quando al cliente OFFRITE pappa per i BOT di altri?

    Ok, sul “VOLUME” si puo fare conversione, quanto è emerso è solo questo, allora fanno bene (TUTTI) ad utilizzare dei roBOT e BOTnet?!?

    Aumentate i fatturati? Perfetto, pompate gli ADS, siete “TUTTI” dei professionisti (cose che potrebbero fare anche da soli gli utenti… magari pagando un corso su ADS Facebook).

    Chiudo:

    “Con gente che scrive certe fesserie è come ammazzare un cinno (un bambino) sul cesso mentre caga! cit.”

    Non perdo ulteriore tempo, ne va di mezzo la mia serietà a discutere con certa gente.

    Rispondi
  6. Fabio Sutto
    Fabio Sutto dice:

    “Non perdo ulteriore tempo, ne va di mezzo la mia serietà a discutere con certa gente.”

    Non voglio rilanciare ma questa me l’ero persa, pensa cosa dovrei dire io :)

    Rispondi
    • Alessandro Vitale
      Alessandro Vitale dice:

      Cosa dovresti dire Fabio Sutto?

      La verità.

      Questi dati sono la simulazione della realtà ed è dimosrrabile a più livelli e a più palesi settori, ma non si possono fare nomi per evitare rogne vero?

      È tutto qui il gioco vero? Allora fai così, produci un contro post con dati e fatti, ma tieni in considerazione il dato che abbiamo evidenziato, solo allora ci potrà essere un dialogo e un confronto costruttivo, altrimenti… resti tra “certa gente”. :)

      Alessandro Vitale

      Rispondi
  7. Enzo Zensoft
    Enzo Zensoft dice:

    Buongiorno ragazzi ho letto il vostro articolo e sono rimasto alquanto allibito, davvero ignoravo dell’esistenza di BOT che possano simulare le visite, la storia dei like l’avevo intuita, ma le visite ero praticamente all’oscuro.
    Mi trovo con il discorso di avere pochi utenti ma buoni, però posso dire che ci sono clienti che vogliono i numeri, come anche aziende che chiedono i numeri ai Blogger per scrivere articoli, però a questo punto mi sa tanto che è tutto finto…… Mah…..

    Una domanda ma per quanto riguarda le visite false al sito, ma anche adsense cade nel tranello?

    Rispondi
    • Alessandro Vitale
      Alessandro Vitale dice:

      Salve Enzo.

      Ci fa piacere che questa dimostrazione sia servita a spiegare quanti millantano crediti nei social nerwork come nel web i blogger dichiarano volumi di traffico inesistenti e una quantità di ricondivisioni e “mi piace” forzati.

      Alla luce di quanto abbiamo scritto e avvalorando il tutto con dei numeri di riscontro, viene facile rispondere alla tua domanda affermando che: tutto è viziato da questo sistema.

      È altrettanto facile capire che quanti hanno scritto libri, omettendo questi dati, hanno ulteriormente avvalorato l’idea che la competenza in questo settore è quantomai scarsa e forzosa.

      Proprio come i BOT utilizzati per vendere più libri, spingere eventi, vendere dei corsi ad ignari che “credono” a queste persone come se fossero degli apostoli; nella maggior parte dei casi, millantando delle competenze e dichiarando dei numeri, avendo loro dei fini di lucro, si tratta di truffe.

      AdWords come AdSense e lo stesso Analytics, come hai potuto leggere nell’articolo, sono pilotabili come lo possono essere i video di YouTube, le visite a un blog o il traffico dichiarato dalle testate giornalistiche online che usano AdSense e vendono banner…

      Ovviamente, l’articolo è reso semplice e non esistono solo #BOT, il nostro esperimento è banalissimo, manipolazioni a livello di server, azioni DOM e forzature a cascata su raccolta dati, comportamento, traffico ecc… sono molto più complesse ma allo stesso tempo, più difficili da tracciare, ma esistono.

      Diffondete l’informazione, diffidate da chi ha tanta popolarità, chiedete sempre di certificare i dati, nel dubbio… chiedete a chi sa dare risposte come abbiamo umilmente provato a fare noi!

      Alex

      Rispondi

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