Evoluzione: dal web al Growth Hacking
L’evoluzione: dal web al Growth Hacking
Io in particolare non ho ancora capito se si può ancora parlare di evoluzione o di “assuefazione” da determinati sistemi che poco hanno a che fare con la materia “evolutiva” di utilizzo delle nuove tecnologie.
Il passare da una tastiera di un telefonino a digitare su uno schermo, quella è una evoluzione di utilizzo e di abitudine del mezzo d’accesso alla rete o alle comunicazioni.
Oggi si parla di tecnologia “dimensionale” dove l’esperienza dell’internauta è legata anche alle sensazioni che riesce a percepire con “sistemi” che simulano il comportamento “reale” di un volo, di una visione, di un suono o anche tutti assieme.
Il gioco non è più “solo virtuale” come si diceva un tempo, ora “sei parte del gioco” e ti muovi “in sistemi” che portano il tuo movimento in un contesto digitale.
In tutto questo, sempre per quella che si potrebbe definire evoluzione, la strategia commerciale ed evolutiva di promulgazione di informazioni e software, costringono esperti del settore a valutare ogni singola azione dell’utente. Analizzando qualsiasi cosa lui faccia in rete, condivide, legge… propone pubblicità altamente profilata ed interattiva; l’azione/pensiero utente = proposta pubblicitaria.
Ma tutto questo è saggio? Logico?
Negli anni ne abbiamo dette e fatte di tutti i colori, non ci siamo fatti mancare niente, ma io ho sempre sostenuto che il lato di furbizia di quanti hanno realizzato piattaforme di condivisione era proprio “catturare” l’interesse renderlo quanto più appetibile possibile (notizie altrui) generando dei veri “drogati” digitali, la terza generazione di utenti nel digitale…
Questo è l’attuale stato del web? Della rete?
Lato utente social forse si, ma è anche vero che il primo pusher del social sei tu stesso ed è quindi un circolo vizioso che in virtù di un “io” smisurato e la “necessità” di sentirsi “visibili” e gratificati dal consenso “mi piace”, rende tutto questo mondo un affascinante involucro fatto di un nulla cosmico, uno “stupefacente” invisibile che si muove dentro la tua testa.
Per quanto è illogico e sociologicamente errato, se ci riflettete, siete tutti chinati con la testa su uno smartphone vero? Ecco.
Il lato commerciale, utilizzare la rete per ricevere dei vantaggi lavorativi allargando i contatti e gli orizzonti dalla propria sede produttiva, si incomincia a notare che la saturazione d’informazione rispetto al “solito” motore di ricerca, non fa altro che generare “ridondanza” e business su ADV.
Forse… basterebbe allargare gli orizzonti ed usare BING generando concorrenza e quindi.. indispensabili evoluzioni.
Ovvio che, in questo contesto… il futuro è già presente e il domani è ancora tutto da scrivere!