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TweetAwards… BlogFest e la sagra delle buone intenzioni!

Per non far torto ad alcuno, copio e incollo dai rispettivi siti, le definizioni che sono state date per descrivere l’evento di Riva del Garda:

L’evento che riunisce, ogni anno, tutto ciò che in Italia gravita attorno alle community della rete, che abbiano origine dai blog, da Facebook, da Twitter, dalle chat e dai forum e da qualsiasi altra forma sociale di comunicazione.

Tra gli appuntamenti: conferenze, dibattiti, installazioni, presentazioni, concerti, premiazioni, giochi.

Un grande spazio di socializzazione all’aperto, ad ingresso gratuito, nel quale incontrarsi, conoscere i protagonisti della rete.

TweetAwards:
BlogFest:

I TweetAwards sono una manifestazione annuale che si pone l’obiettivo di premiare, in maniera scherzosa e ironica, i personaggi italiani più amati dalla community di Twitter. Attraverso un meccanismo di nomination…

Ecco come si definiscono, la manifestazione e uno degli eventi ad esso collegato che, ad onore della cronaca, ha avuto più seguito e risonanza in tutte le forme social che l’evento principale BlogFest; forza di Twitter e della sua utenza, della particolarità dell’evento e dei suoi organizzatori/partecipanti, sta di fatto che si è letto molto di più dei #ta11 che della #blogfest.

A chi è rivolto l’evento principale? Dalla dichiarazione che ho “copiato e incollato”, sembrerebbe aperta a tutti ma di fatto, sarà anche una mia miope osservazione, non ho notato nulla di differente da similari eventi organizzati nell’ambito informatico/mediatico o inerente alla rete. In poche parole, sempre e solo gli addetti ai lavori. Per dirla con una battuta che spesso ho avuto modo di sentire nel corso della giornata:

La si canta e la si suona tra i soliti noti.

Per quello che riguarda la presenza in rappresentanza delle sponsorizzazioni, le defezioni sono state tante, lo stesso per i “nominati” alla TweetAwards… sostituiti da video di dubbia qualità e gusto ma tutto questo dovrebbe far riflettere anche per la location che, se pur bella, non è poi così a portata di tutti.

Ci si aspettava la presenza della Web Community Manager di H3G 3 Italia e “Media Partner” dell’evento, attesa disillusa e occasione mancata per approfondire una tematica trattata da questo blog per “Madalina ti vota” e saperne di più su alcuni aspetti che hanno ruotato attorno a questo “assaggio” ai social network (Facebook) da parte di un big player come H3G – 3 Italia.

Interessante e molto bello trovare nuove realtà produttive come “Cromobox“, una linea di contenitori in legno personalizzabili mediante un processo decorativo brevettato, le scatole realizzate per il BlogFest e TweetAwards ne sono stata la dimostrazione!

Il service informatico di “Rigeneriamoci” e l’utilizzo “Green” di computer ricondizionati per ridurre i rifiuti tecnologici, dalla reception del BlogFest e relativa registrazione, alle altre necessità dell’evento.

Creatividigitali… sicuramente nuovi video (fantastici) animeranno sorrisi come la presentazione del TweetAwards:

Così.. non dimenticheremo mai le facce degli organizzatori del TweetAwards, ricordateli bene perché, prima o poi tenteranno di nuovo l’impresa!

L’evento BlogFest in se, per quello che mi riguarda, non mi è piaciuto. Dispersivo e molto approssimato, per i TweetAwards… capisco e comprendo le prerogative e anche l’annuncio “ufficiale” della leggerezza ma se loro stessi concludono così, non ho poi molto da aggiungere.

Le premiazioni del BlogFest… a quelle non ero presente, ho seguito tutto via rete, reazioni non certo entusiasmanti, sponsor della manifestazione che poi vincono premi… insomma, una “Macchianera” ed un legittimo dubbio viene, migliorare è sempre possibile come per le votazioni, la giuria e tante altre cose che è inutile ribadire. Sono sempre le stesse e sempre più evidenti.

Sembra quasi non aver più senso partecipare a questi eventi, ne seguiranno a breve altri ma che non portano a nulla se non il piacere di incontrare “amici” e professionisti, cenare assieme, ridere e scherzare ma eliminato l’aspetto prettamente ludico, resta poco o nulla. Riferimenti a SMAU, IAB, Camp, conferenze ed altri, lo scrivo chiaramente e ne sono sempre più convinto, non serviranno mai a nulla se non sono da traino per aprire il mondo della rete, il nostro mondo, a quanti non lo conoscono o non sono approfonditi come noi nelle applicazioni e nei vantaggi che le PMI e i privati, possono avere dalla rete.

E’ forse il caso di valorizzare le forze in campo, di vedere l’aspetto professionale e poi… ben vengano momenti di “leggerezza” come i TweetAwards. La critica sterile non serve, mai mi sono tirato in dietro a dare la mia collaborazione o comunque, chiedere a chi propone “incontri” di incentivare la partecipazione, non con i canali classici della “fiera” ma “offrendo” un canale d’incontro tra chi offre un servizio e chi lo cerca altrimenti… meglio impegnarsi in rete e trarre il miglior ritorno possibile che perdere tempo a girare tra eventi e stringere mani di nostri colleghi, darsi delle pacche sulle spalle, applaudire al nuovo libro sul Social Media Marketing scritto dal GURU di turno ecc…

Alex

4 commenti
  1. cristina usai
    cristina usai dice:

    Ciao Alessandro, sei coraggioso e sicuramente impenitente ;) ma sei un tipetto simpatico e, di fatto, sei uno che parla perché c’è stato e ha osservato e ha detto basandosi su riflessioni e non tanto per aprire la bocca.

    Sei stato un po’ “duro” nei nostri confronti (e mi riferisco all’organizzazione in generale) ma concordo con te è sempre possibile fare meglio… l’importante però è prendere le cose con lo spirito giusto e migliorarsi per quanto possibile.

    I TA11, a differenza di altri frangenti, sono stati gestiti in modo “giocoso” e, sinceramente, in tempi ristrettissimi (non credevamo nemmeno di riuscire a farli…) quindi, tutto sommato, avresti potuto essere più clemente nel mettere sull’avviso le persone riguardando le nostre facce “perché, prima o poi tenteranno di nuovo l’impresa!”

    Si impara e si migliora e, comunque, malgrado tutto, si raggiungono ottimi risultati con budget assolutamente limitati e con tanto entusiasmo… ;)
    (sappi che so approfondire anche meglio il discorso ma poi diventerei logorroica e non voglio abusare ulteriormente del tuo spazio, che ti ringrazio d’avermi concesso!).

    Buona serata.
    Cristina Usai aka Acquacri

    Rispondi
    • Alessandro Vitale
      Alessandro Vitale dice:

      Cara Cristina,

      se non conoscessi il livello degli organizzatori, lo spirito con cui sono state fatte le cose; detta proprio come andrebbe detta, non avrei scritto.

      Siccome ho stima e fiducia nelle persone e nella bontà di quanto è stato fatto, ho scritto il mio punto di vista. Certo che in Italia fare qualche cosa con i tempi che corrono, con la fretta che c’è e le disponibilità in campo… considerando anche il livello del tweet generale, non è assolutamente facile ma non ho assolutamente messo in discussione l’organizzazione #TA11 che, al contrario della BlogFest, ho dichiarato pubblicamente, essere stata molto più seguita e “chiacchierata”. Onestamente, seguire le premiazioni BlogFest via rete, non presente (sottolineo), è stato abbastanza evidente notare delle obbiezioni sul sistema di votazione, di giuria ecc… Da “esterno e come internauta”, qualche dubbio lo hanno lasciato; riguardo gli incontri e quant’altro, vissuto in prima persona, non mi è sembrato poi essere così vivo e “partecipato”.

      Migliorare? Ho ribadito che da fuori è sempre troppo facile criticare, tanti lo fanno senza mai ne proporre ne muovere un solo dito; il post come hai letto, avanza un “dubbio” su tutte le manifestazioni e le ho esplicitamente elencate alcune che, nel corso degli anni e non solo per me, non hanno portato nessun vantaggio sotto l’aspetto lavorativo. Considera che le prerogative, le attese, le dichiarazioni e tutto quello che gira attorno a questi eventi, dovrebbero in teoria, avvicinare l’utenza a professionisti (come scrivevo) in “fiera”. Quando ironizzo e dico “sagra”… irriverente ma a conti fatti, tra “spalm beach” e aperitivi, c’era più gente li che nell’auditorium a seguire le persone che intervenivano.

      Non ti preoccupare, questo spazio è sempre stato aperto a tutti e non mi sono mai preoccupato di nulla, compreso pubblicare commenti “scomodi”. Il bello del web 2.0, della rete in generale, dei social network… è condividere. D’accordo le critiche, d’accordo essere diversi ma credo che, se tutti i professionisti facessero squadra più che i primi della classe… si riuscirebbe ad arrivare molto più lontano qualificando ed amplificando “cultura informatica” che mio malgrado… vedo essere limitata solo a pochi e inutili GURU che a reali utilizzatori privati, PMI e così di seguito. Non a caso, il mezzo web in Italia, non si esprime ancora per tutte le sue potenzialità rendendo “competitivo” e controproducente… l’assalto alla divisione delle “briciole” quando… diffondendo una cultura digitale, sarebbe molto più facile immaginare scenari di Crowdsourcing o di business to business per piccole e medie imprese e/o anche per big payers presenti nel nostro territorio.

      Per fare in modo che il “dialogo” sia costruttivo, ci vogliono più impressioni, pareri, migliorare significa anche saper ascoltare e scindere quella che può essere una critica sterile ed inutile (anche cattiva) da una critica costruttiva; questo non vuole dire che io ho ragione ed altri torto, non mi permetterei mai tuttavia, ho “espresso” il mio “sentiment” post esperienza in offline. Posso essere utile contribuendo fattivamente e vedere evoluzioni di “collaborazioni” per fare meglio? Non potrei che esserne felice, un’altra esperienza e raccolta di “sentiment” come… non mancheranno altre osservazioni/critiche per migliorarsi. Guai non ci fossero, secondo me.

      Per quello che riguarda altri eventi, quelli che ho citato nel post… io osservo anche altre realtà, altri settori, partecipo in altre situazioni e osservo con rammarico che pur avvalendosi di tecnologia, hanno un approccio diverso all’esterno, c’è più spirito di collaborazione e una maggiore “complicità” tra concorrenti; il fine è guadagnarsi tutti una pagnotta e non “dividersela”… la vedo così e non me ne voglia alcuno se dico che Milano è l’esempio di come sia “chiuso” un concetto di evoluzione di un mercato tanto vasto e sempre più frazionato e specifico, immaginare che una singola agenzia, una digital PR possa coprire tutti gli aspetti digitali che offre la rete… una fantasia tutta “made” in quelle zone e di alcuni “baroni” del web.

      Detto questo, concludo con una piccola testimonianza: fuori al BlogFest, che non mi risulta essere il primo a Riva del Garda, un passante locale ha guardato il cartellone ed ha esclamato: ogni anno ne fanno uno; ma cosa diavolo sarà mai un blog? Cosa si mangeranno a questa festa?

      Io sto meditando :))

      Rispondi
    • Alessandro Vitale
      Alessandro Vitale dice:

      Significato di impenitente:

      1) Che non cambia le proprie abitudini di vita, neanche se dannose
      2) Che non è disposto a pentirsi: peccatore

      Hehehehe… mica tanto, ad andare contro corrente non è di certo uno sport che suggerisco tuttavia, dire la verità, esprimere sempre con rispetto il proprio punto di vista, nobilita il lavoro degli onesti.

      Alex

      Rispondi

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