The Fuffington Post, #fuffology è una setta di pseudo professionisti che professano il credo della #fuffa

Social Networks vendono o no?
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ROI with Social Network? The numbers talk… Game Over

End of the eternal discussion: with social media it is not possible to sell, this is a shared “data”, even if there is somebody who has written the contrary.
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ROI con i social network? Parlano i numeri… GAME OVER

Più che SMM io direi SMB (Social Media Branding) perché i numeri dicono chiaramente che quanto affermato da altri professionisti esperti di social network, non trovano nessuna corrispondenza con la realtà. Quando un responsabile marketing di una azienda legge che è possibile vendere con i social media, deve diffidare? Forse sì.
Social Influencer
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Social network influencer? Etciù! Etciùù! Etciùùù!

Il "peso" di alcuni personaggi viene misurato in numero di fan che ha sulle sue pagine, dal numero di "amici" (contatti o connessioni) che ha in Facebook, quanti followers ha in Twitter, quanti in Pinterest, in Google Plus, in LinkedIn... Instangram e via di questo passo. Ma sarà poi vero che quelle persone sono realmente degli influencers?
fuffologia
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Fuffologia: dai blog ai social network al marketing minimale

Si moltiplicano gli esperti di Marketing legato al web. Nuovi GURU e assi digitali invadono la rete e con il marketing minimale, sfondano qualsiasi barriera digitale! Gli incontri tematici hanno nuove frontiere e sono tutte racchiuse in un hashtag coniato appositamente: #NoFuffaNoParty - l'era del nulla "reale", non è che all'inizio!!
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Etica e giornalismo? Ministro Severino e i blog…

Il problema culturale italiano riguardante il web, è legato a lobby dell'advertising interattivo che, dicono di fare cultura digitale... a quanto si è ascoltato, per quanto si legge attraverso le testate giornalistiche online, non sembra affatto. Reprimere l'abuso? Certo, ma l'abuso sta anche nel perseverare nell'ignoranza in ambito digitale.
Gli Asini del web
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Web: bugie e disinformazione online

Un articolo a firma di Gianni Riotta “Le vite degli altri e gli eccessi dei new Google” pubblicato su La Stampa online, ha suscitato il mio interesse e contemporaneamente la mia delusione. Infatti, i media tradizionali che hanno anche canali nel web, divulgano informazioni attraverso “giornalisti” che forse del web hanno una visione del tutto personale o comunque poco attendibile e approfondita, a differenza di quanti lo creano e lo sviluppano.