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Chi smette di fare pubblicità per ottimizzare i costi è come se fermasse l’orologio per risparmiare tempo

Il titolo dell’articolo è chiaramente una provocazione ma è anche una verità e i SEM e i SEO possono tranquillamente affermarlo; non è tagliando i costi alla comunicazione e al web che si risolvono le difficoltà economiche di una qualsiasi azienda.

Gli uffici stampa, i siti web, i canali di comunicazione e di editoria tradizionale, registrano un calo degli inserti pubblicitari, dei servizi stampa, delle richieste di ottimizzazione o di realizzazione di siti web finalizzati ad un uso commerciale con posizionamento ai primi posti nei motori di ricerca; dati alla mano, chi ha seguito e ancora tutt’oggi ha scelto di “continuare” a dare fiducia ai professionisti della rete, hanno mantenuto il mercato e in tanti casi, si sono “rafforzati”.

Non serve avere imprese, studiare azioni marketing se non se ne sa comunicare il loro valore, promuovere i servizi, i prodotti; ancora peggio è immaginare che per ridurre i costi, si è “costretti” a chiudere i canali di comunicazione e promozione del proprio brand.

La crisi economica ha prodotto una serie di reazioni e quella più evidente è la riduzione effettiva dei fondi e delle persone destinate al lato comunicativo delle imprese ma… è fuori ogni indiscutibile discussione che il web è il mezzo più economico per promuovere una attività.

Se in Europa si è notato un notevole incremento delle PMI che hanno scelto internet come “veicolo” promozionale dei singoli brand, in Italia è sempre più evidente la scarsa conoscenza del mezzo internet, degli strumenti come RSS e l’utilizzo “smodato” di software come Flash, lo scarso impiego di campagne in mailing list e di strumenti come i Pay Per Click ne sono la testimonianza.

Il solito fanalino di coda, l’Italia è legata ad una vecchia concezione di web marketing e di “educazione” rivolta alle PMI, alle piccole imprese e ditte individuali che potrebbero invece avere una diversa visibilità e possibilità commerciale.

Perché dei loghi dei principali social network in questo articolo? Solo per evidenziare che… se l’anno appena passato è stato definito come l’anno dei social, l’aver sentito affermazioni come: il futuro del web e del posizionamento e dei motori di ricerca è social… trova nelle mie osservazioni del web un pensiero assolutamente contrastante poiché, analizzando i dati delle attività  social, mi consentono di poter affermare che i social non sono affatto così “determinanti” sia per i posizionamenti che per veicolare dei prodotti, sia per le novità e quant’altro ma fanno parte di tutto il mondo che orbita attorno al marketing web e alla ricerca, con una distinzione netta tra FaceBook e Twitter.

Nel primo le ricerche sono possibili ma ancora imperfette e ne comunicano delle prossime e funzionali modifiche, tante le possibilità di creare note, pagine, gruppi, gestire immagini e quant’altro molto basato sul viral attraverso applicativi da condividere, pagine fan… abbastanza invasivo. Twitter risulta essere all’opposto, minimalista in 140 caratteri, un uso molto più rapido con ricerche più “corrette” più semplice e “discreto” rispetto a FaceBook.

Le campagne ideate, sperimentate e attuate attraverso i social network, hanno di rilevante la “frequenza” di utenti, l’interazione tra gli utenti e i realizzatori ma non il ritorno in termini di ROI, di certo si veicola il marchio, lo si promuove come immagine ma di risultati degni di investimenti non se ne vedono come per twitter, pochi caratteri con link e tante altre interazioni “rapide” ma… quanto servirà tutto l’impegno profuso verso queste “piattaforme” se gli italiani ancora non lo usano?

Il futuro non è di certo “non essere” presenti nei motori di ricerca, avere un sito web non visibile è come non averlo come non essere strutturati con un efficiente e moderno ufficio stampa, promuovere e aggiornare la propria utenza attraverso Feed RSS, mailing list, e-mail marketing e quant’altro… è come voler fermare il tempo per non “subire” la crisi mondiale che stiamo vivendo; ma se si chiudono i canali di comunicazione, togliamo “risorse” e non investiamo in comunicazione, non è che la crisi ce la procuriamo da soli?

In Italia gli imprenditori, le PMI, il terziario e il mondo del web marketing… è pronto ad affrontare il problema di “non conoscenza” delle possibilità che il mondo della tecnologia e del web ha da offrire? SEM e SEO… pronti a spiegare come e quali sono le strade “possibili” da percorrere per essere nel magico e sempre in crescita mondo del web?

Se riuscite a fermare il tempo… vi prego di informarmi, io continuerò a comunicare e a credere nel mezzo web augurando come sempre il mio motto: in bocca a Google!

Alessandro Vitale

DBATrade SEM e SEO Specialist

PMI e il web: bisogna investire di più nel web

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