Alessandra Spadano
Ho letto un editoriale comparso su Web Designer magazine (numero 109) rivista di settore che ha un sotto titolo molto imponente e dice:
La risorsa definitiva per i professionisti del web.
L’editoriale è intitolato “Essere o non Essere” di Alessandra Spadano, sostiene che non si propone nulla che possa rischiare di non piacere appiattendo di fatto le nuove soluzioni e le creazioni uccidendo l’innovazione e l’originalità; il riferimento è logicamente il web.
Riporto dal suo articolo:
Internet deve essere funzionale, orientato a svolgere specifiche operazioni, quindi utile accessibile, veloce da navigare e adattabile alle esigenze dei navigatori ma in questo diventa spesso e inevitabilmente povero di estro. Oppure curato nella grafica, esplosivo accattivante, cool, in grado di stupire sempre e chiunque e di far parlare di sé con un alto impatto visivo; una sorta di spot televisivo abbagliante insomma, una vetrina di puro marketing ma spesso ben poco usabile (Flash e il nuovissimo Ajax sono i principali indiziati di questo processo).
Non ha del tutto torto anche se come “purista” ritengo che le affermazioni fatte siano non del tutto discorsive se si guarda il panorama generale di sviluppo internet; non ultimi le interazioni tra i codici e la cooperazione tra sviluppatori, SEO e designer che portano a dei risultati molto belli e “vari” di applicativi, esteriorità, impatto visivo e non ultimo… usabili.
Tutto questo non deve però essere mai considerata una meta ma solo una parte di uno sviluppo che porterà presto alla vera e propria suddivisione dei compiti per la realizzazione di siti web di qualità e di alto contenuto tecnologico; quasi inimmaginabile che una sola persona possa fare tutto o comunque, ci sembra che la situazione corrente di creazione e realizzazione di un sito web (inteso come tale e non come amatoriale) unisca più realtà specifiche che un contesto di workgroup… ne nascono dei risultati eccezionali.
Alessandra scrive:
- I piastrellisti del web – che si limitano a inscatolare i contenuti in rigide e fredde gabbie grafiche.
- Le pecorelle del web – con tendenza ad arrotondare e ammorbidire tutti gli angoli di un sito per renderlo più accogliente.
- I pixel men – autori di una grafica “scalettata” che da tempo ormai riscuote così tanto successo in Rete.
- Gli usabili obsessed – fedeli sempre alle regole del loro mentore Jacob Nielsen.
Nicola Landucci individuò 4 categorie di colpevoli di questa crisi creativa nel www:
L’elenco fatto o detto così come è scritto, lo trovo quanto mai originale e molto intrigante, sono fasi di transizione come altri sono i fattori tecnologici che rendono il web in continua evoluzione, nell’elenco mancano i SEO e i SEM che condizionano tantissimo per i contenuti, la distribuzione dcei testi e talvolta anche all’estetica di un sito web imponendo determinate regole già dai link testuali fino a disposizioni, h1, title ecc…
In questo caso mi sono chiesto dove saremo collocati come dbatrade; avrei subito detto l’ultima ma non mancano anche le altre tre e ne mancano delle altre…
L’articolo si conclude con una citazione molto bella di Ralph Waldo Emerson:
“E’ una regola delle buone maniere quella di evitare le esagerazioni”
Non possiamo che concordare a quanto affermato anche se ci viene da sorridere se ci ricolleghiamo alla frase iniziale del sotto titolo della rivista, è ovvio che in ambienti di sviluppo come per il web, esistono delle correnti diverse di sviluppo, basta parlare di Flash per esempio, Ajax, PHP, ASP o di XHTML, gli standard… insomma, gli stumenti per essere creativi non mancano per essere dei buoni sviluppatori e creatori di web, di qualità.
La stessa qualità, che troppo spesso anche ai fini di posizionamento ai primi posti nei motori di ricerca, finisce per essere trascurata come l’estetica, è il caso della gara SEO contest Fattori Arcani che ha pienamente confermato questa regola, il sito vincitore ha tutt’altro che l’aspetto di un sito appena guardabile…
Alex
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